Sono a casa da una settimana, i ritmi di sempre sono ricominciati. Il lavoro, o meglio i lavori, le mattine passate a non far rumore per non svegliare Rick che dorme, il telefono cosi' silenzioso che ogni tanto mi viene da tirarlo su per vedere se funziona o se per caso si e' rotto qualcosa. I miei cagnolini mi seguono in giro per la casa, mentre mi sembro un'anima in pena. Come vorrei uscire invece per fare una passeggiata. Come vorrei avere qualcosa da fare, uno scopo in piu' che non sia legato solo al lavoro.
Come forse alcuni sanno, il mio progetto di rientrare in Italia non e' stato abbandonato, continuo a rispondere ad inserzioni di lavoro, continuo a cercare sperando di ottenere qualcosa. Ma in fondo sono anche realista e mi rendo conto dell'enorme difficolta' di ottenere qualcosa da qui'. Non e' facile per chi vorrebbe magari assumermi.
Mi rendo conto della mia eta' che avanza e che non facilita sicuramente le cose, mi rendo conto della difficolta' della vita in Italia dove e' tutto piu' caro, tutto piu' difficile. Ma mi mancano le mie cose di tutti i giorni, e non solo perche' non riesco a trovare la marca giusta di mozzarella o perche' non posso parlare la mia lingua (ormai l'inglese e' per me diventato una cosa naturale). Io dentro soffro, mi sento sola, mi sento come se mi mancasse una parte di me. Certo c'e' gente che di problemi ne ha molti di piu', molto piu' gravi e non voglio certo dire che i miei siano piu' importanti. Io infondo ho la mia cassa, un lavoro che se anche non sopporto piu' mi consente di guadagnare e di riuscire a venire almeno una volta all'anno in Italia, ho il frigo pieno di cose da mangiare, ho la mia macchina....
Certo non sono le cose materiali che mi mancano, ma gli affetti di tutti i giorni. Farei a meno del telefono super moderno pur di sentirlo suonare e sentire dall'altra parte qualcunoche mi chiede di andare a fare un giro. Farei a meno del televisore dal megaschermo pur di sentirmi invitare da qualcuno ad andare al cinema.....E potrei continuare, ma mi fermo.